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Crisi. L’economista: “Si stava meglio quando si stava peggio”

La corsa contro il tempo è iniziata. Mentre il ministero per la Semplificazione è al lavoro per semplificare il passaggio dei fondi del Pnrr da Bruxelles alle tasche di imprenditori senza scrupoli, con l’aiuto del professor Marco Franco Sesterzi, docente di Economia, cerchiamo di capire meglio le ragioni del difficile momento attraversato dall’eurozona.

Professor Sesterzi, dove sono da ricercare secondo lei le origini di questa crisi?
“Il problema di oggi è che tutto quello che una volta costava mille lire, adesso costa un euro. Che invece sono duemila lire. Negli anni ’90 con centomila lire facevi benzina, andavi a cena fuori con la ragazza il sabato sera, e alla fine ti restavano ancora soldi in tasca. Oggi prelevi 50 euro e tempo niente sono finiti. Volatilizzati”.

Si dice la crisi, la crisi, eppure i ristoranti sono sempre pieni.
“Intanto vorrei ricordare che come si mangia in Italia, non si mangia da nessuna parte. Anche se la verdura di una volta aveva tutto un altro sapore. Ma se lei considera che qui era tutta campagna… Per non parlare poi dei grandi supermercati che hanno ucciso il piccolo commercio”.

Secondo Lei, come incidono le cattive abitudini degli italiani?
“In Italia tendenzialmente sono tutti furbi, ed è la povera gente che ci rimette. A volte sono meglio i cani delle persone. Quando io ero bambino mi ricordo che si poteva lasciare la porta di casa aperta, e ci si divertiva con niente. Oggi invece in Italia c’è mancanza di rispetto ovunque. Provi ad esempio a buttare una carta per terra in Svizzera e vede cosa le fanno. O in America, dove tutto è più grande. Poi vabbè, tutto il mondo è Paese”.

Però Professore è innegabile come sia in atto un importante cambiamento culturale anche in Italia.

“Si, ma lei ha notato che i film più belli li danno sempre e solo la notte? O come la musica di prima era musica. Sicuramente i bambini di oggi sono più intelligenti, ma in tv c’è solo sesso e violenza”.

I cambiamenti climatici stanno giocando un ruolo fondamentale in questo scacchiere.
“Ormai si passa direttamente dal cappotto alle maniche corte perchè non esistono più le mezze stagioni. E la mattina non si sa mai come vestirsi. Però d’estate nelle case antiche si sta più freschi. Ma ricordiamoci che non è il caldo che t’ammazza, ma l’umidità. L’importante è comunque bere tanta acqua”.

In cosa conviene maggiormente investire oggi?
“Si stava meglio quando si stava peggio, ma il mattone è sempre un buon investimento. Comunque tutto fa brodo, avendo sempre due lire da parte nel materasso”.

Teme che da difficili rapporti economici derivino rapporti umani fragili?
“Al cuor non si comanda, e sono dell’avviso che se non ti ama non ti merita. Nella vita poi non si può mai sapere, perché i soldi non danno la felicità. Del resto come si dice, ‘quando c’è la salute, c’è tutto’”.

Professore, un’ultima domanda: fuori dal letto?
Nessuna pietà!

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