
PALERMO – «La bandiera è mia!», «No, è mia!». E’ dovuta intervenire la polizia in un condominio di via Giusti per quello che all’inizio sembrava un banale diverbio e che invece si è trasformato in una lite sfociata a calci e pugni. Protagonisti un avvocato civilista, C.F. le sue iniziali, e E.C., collega penalista. A dire del primo, una folata di vento avrebbe fatto finire la bandiera arcobaleno – che per chi non lo sapesse è il simbolo della Pace – nel balcone dell’appartamento sottostante dove abita, appunto, E.C.
Quest’ultimo, invece, ha ribattuto sostenendo che la bandiera nel suo balcone c’era sempre stata, avendola appesa personalmente ai tempi dell’ultima crisi tra Israele e Palestina del maggio scorso. Cosa che ha fatto andare su tutte le furie C.F., attivista filopalestinese fin dai tempi dell’università: «Che c’entra la Pace? Non è questione di pace. C’entrano piuttosto gli occupanti israelian …». Ma non ha fatto in tempo a finire la frase che il signor Coen (e qui scriviamo per intero il cognome svelando le chiare origini di uno dei due contendenti per offrire al lettore la possibilità di formarsi un’idea più chiara possibile di quanto accaduto) gli ha sferrato una testata in pieno naso. C.F. ha ovviamente reagito e a quel punto, disturbato dalle urla, un vicino dei due professionisti – un cinquantenne ex dipendente della Regione che stava festeggiando in famiglia i dieci anni di pensionamento – si è visto costretto a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.
«La bandiera – ha spiegato C.F. ai poliziotti – l’ha acquistata mio figlio durante l’ultimo Pride».
«Sì – ha risposto un agente – conosco suo figlio Marco, un gran figo, wow!».
«Ma quando mai – ha detto Emilio Coen (inutile, a questo punto, continuare a occultare il suo nome con le iniziali) – la bandiera me l’ha regalata Moni Ovadia in occasione di un’iniziativa alla quale hanno partecipato anche Francesco Guccini, Stefano Benni, Roberto Vecchioni, Toni Servillo, Diego Novelli, Caparezza, Erri De Luca, Dario Vergassola, Antonio Padellaro, Alfonso Quaranta, Gustavo Zagrebelsky, Nicola Acocella, Gaetano Curreri, Massimo Oldoni, Patty Pravo, Federico Zampaglione, Vauro, Paolo Rossi, Maurizio Landini, Alex Zanotelli, Don Luigi Ciotti, Vittorio Angiolini, Alberto Asor Rosa, Ginevra Bompiani, Monica Guerritore, Piergiorgio Odifreddi, Daniela Poggi e Stefano Rodotà».
«Minchia, oddio ne conosco uno», ha mormorato l’altro poliziotto. La polizia ha così avvisato il p.m. di turno che, ironia della sorte, abita proprio nello stesso stabile. Appresi i fatti, il magistrato ha così chiesto agli agenti: «Potete alzare lo sguardo fino al quinto piano e vedere se la mia bandiera c’è ancora?».
Alla risposta negativa, la p.m. – una cinquantacinquenne separata da sette anni e da nove in analisi – ha disposto il sequestro dell’oggetto conteso. «’Sti sperti di avvocati si volevano fottere la mia bandiera che ho appeso per dire no alla guerra nel Burkina Faso».
La discussione è stata così risolta grazie all’intervento di un altro vicino di casa, un professore di lettere e filosofia fondatore del primo circolo cittadino di Sinistra è Liberta, che ha regalato a C.F. un banner “Verità su Giulio Regeni”, mentre a Emilio Coen un lenzuolo con la scritta “Liberate Greta e Vanessa”.
I tre hanno infine festeggiato con un apericena in un noto locale del centro, raggiunti poi in tarda serata dalla cinquantacinquenne p.m. che ha bevuto sei spritz.